domenica 23 marzo 2014

Le parole di Piermario

Terza puntata

Ciao a tutti, e bentornati nel nostro spazio sulle parole in estinzione! Sapete cosa vuol dire, vero? È ora di Piermario, il Panda del Vocabolario!
Pier: Sono di nuovo qui! Salve!
Ciao, Pier! Il pubblico sarà di certo in visibilio. Ormai sei un appuntamento attesissimo, o almeno, voglio sperarlo.
Pier: Posso aprire la busta adesso? Posso?
Che impazienza! Non vedi proprio l'ora di cominciare, eh? Allora bando alle ciance e diamo il via al conto alla rovescia. Lo fate anche voi con me? Tre... due... uno... apri la busta!
Pier: Signore e signori, la parola di oggi è “ceruleo”!
Oh, ma guarda, questa parola l'avevo promessa ai nostri lettori qualche tempo fa! Ebbene, è giunto il momento di metterla sotto i riflettori. Regia, cosa ci puoi proporre?
Pier: Ma che cos'è?
In effetti per chi non è pratico del campo (e io sono la prima) è un bel mistero, ma questa volta la nostra regia è stata molto diretta e ci ha dato la foto di una sostanza che si può usare per ottenere il colore descritto dalla parola di oggi. Il fido dizionario (Zingarelli 2008) infatti recita:

ceruleo A agg. 1. (lett.) Di colore azzurro chiaro.
2. (lett.) Di persona, che ha gli occhi azzurri.
B s. m. (lett.) Il colore ceruleo.

Pier: Non so perché, ma io la trovo poetica.
Sai che non hai tutti i torti? Il dizionario, a ben vedere, avvisa davanti a tutti i significati che il suo uso è solo letterario, quindi la tua prima impressione è proprio giusta. Però è un po' triste, non trovate? Ormai perfino il vocabolario sa che certe parole non si usano più tutti i giorni... non sareste orgogliosi di poter dire che si sbaglia?
Pier: Sì, ma come si fa? Non so se i nostri lettori avranno tanta voglia di dire “ceruleo” quando per capirsi “azzurro” basta e avanza...
Eh, lo so, purtroppo è vero anche questo. Forse abbiamo convinto solo qualche precisino che tiene molto alle sfumature dei colori: se “azzurro” le copre un po' tutte, “ceruleo” dice proprio “azzurro chiaro”, è una parola più ristretta. E poi secondo me c'è un altro motivo per riportarla agli antichi splendori...
Pier: Quale? Quale? Non tenermi sulle spine!
E invece sì! Pensaci un po' su, te lo lascio scoprire da solo e alla fine della puntata vedremo se ci sarai arrivato.
Pier: Accidenti!
E a proposito di scoprire, spero di non distrarti, Pier, perché è ora di giocare agli investigatori! Come sempre, non contano solo il significato e i buoni motivi per pronunciarla: non è un episodio che si rispetti se non ci soffermiamo per qualche momento anche sulla storia della nostra protagonista. E dunque, perché diciamo “ceruleo”?

ceruleo dal latino caeruleus, a sua volta derivato di caelum, ossia cielo.*

Pier: Dopo l'avventura dell'ultima volta, sono quasi deluso...
Oh, ma non devi! Una parola così è perfetta per provare a capire come ragiona una persona che parli un linguaggio appena nato, in cui i termini esistenti sono ancora pochi e pian piano bisogna inventarsene di nuovi: se io ti dico di cercare qualcosa di azzurro, anzi, diciamolo, di ceruleo, tu dove guardi?
Pier: In su! Be', sperando che faccia bel tempo...
Appunto! Quindi non credi che, quando i vocaboli per definire i colori stavano ancora nascendo, sia stato naturale usare il nome della cosa azzurra che tutti percepivano certamente come la più grande e la più importante?
Pier: In effetti... Quindi credi che se ci dimenticassimo improvvisamente tutte le nostre lingue e per comunicare dovessimo crearne di nuove, almeno una delle parole per questo colore deriverebbe ancora dal nome del cielo?
Be', questo non lo so con certezza, però credo che sia come minimo possibile. Poi magari troveremmo tutt'altro modo, ma secondo questa logica andrebbe proprio così.
Pier: È un po' strano da immaginare, non trovi?
Eh, già! Sarà che abbiamo parlato del cielo, ma oggi si vola... con la fantasia! Ma siccome con i “se” e con i “ma” non si arriva tanto lontano, per adesso è meglio tornarcene a terra. Assistente, cosa succede adesso?
Pier: Che tiriamo in ballo un'altra delle tue citazioni difficili?
Ah, se la metti così, allora niente esempio! Eppure quello di oggi sarebbe stato illustre non una volta sola, ma due! Che peccato!
Pier: Cosa? Come fa a esserlo due volte?
Ti ho incuriosito, eh? Guarda e stupisci:

Udì Palla, e venia lieve da' balzi
Luminosi d'Olimpo, e percorreva
Tutto ad un tempo col ceruleo sguardo
L'argivo campo.
Omero, Iliade, traduzione di Ugo Foscolo, in: Opere edite e postume, volume 9**

Capito, adesso? Un signor poema con una signora traduzione! Qui a forza di signori fondiamo un club di gentiluomini!
Pier: E se i gentiluomini sono questi, chissà come parlerebbero forbito agli incontri...
Appunto. E quindi è sempre meglio prepararsi! Menomale che ci sei tu, caro il mio panda, ad aiutare il nostro pubblico! Non so cosa farei senza di te...
Pier: Mi lusinghi troppo! Mi spiace, ma dopo il successo della scorsa puntata ho ricevuto un sacco di posta da parte di fan un po' più pelose di te... Possiamo restare amici, vero?
Oh, lo so, tu hai bisogno di qualcuno il cui primo appuntamento ideale consista nel mangiare insieme qualche canna di bambù, giusto?
Pier: Proprio così! Se poi fosse anche carina... Ehi, un momento! Mi sa che ho capito qual è il buon motivo numero due per usare la parola di oggi!
E bravo Pier! Sentiamolo un po', allora.
Pier: Be', si potrebbe provare a metterla in una lettera d'amore. Se la fortunata magari ha gli occhi azzurri, la stupirete di più!
Ma che fior di corteggiatore! E furbacchione, come se non bastasse: provate a pronunciare il nostro vocabolo di oggi, e poi confrontatelo con “azzurro”. Non suona molto più dolce e delicato? Non è proprio il mio caso, ma se avessi gli occhi di quel colore sarei piacevolmente sorpresa di sentirlo usare in una lettera romantica! O email, o SMS, o tweet, quel che vi pare.
E dunque, vi basta come motivazione per provare a chiamare, molto appropriatamente, “ceruleo” il cielo la prossima volta che lo vedrete sereno?
Arrivederci alla prossima puntata!
Pier: Ci vediamo, ciao!

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