martedì 25 marzo 2014

Il topo buongustaio

Un assaggio di Capitol City

Ciao a tutti, e bentornati nella cucina libresca di Rémy!
Un salutino?
Rémy: Salve a tutto il nostro pubblico, e possa la buona sorte essere sempre a vostro favore!
Acciderbolina, Rémy! Ti sei preparato! Che sorpresa! Stai cercando di metterti in buona luce per convincermi a proporre qualche ricetta francese?
Rémy: Mi hai scoperto...
Pazienza, topolino mio, pazienza, prima o poi arriverà anche quella, promesso. Per oggi, tuttavia, ci spostiamo in America, e non un'America qualsiasi: quella trasformatasi nella nazione di Panem, nel ben triste futuro immaginato da Suzanne Collins nella sua trilogia Hunger Games.
Rémy: Dunque, in inglese non sono proprio un genio, ma come nome non mi sembra che prometta tanto bene per una rubrica di cucina...
Eh, purtroppo hai indovinato: la traduzione è proprio “I giochi della fame”, e infatti di cibo se ne vede pochino, e non tutto quel che i personaggi mangiano sarebbe considerato normalmente commestibile. Pensa un po' che la protagonista, Katniss, vende come animali da macello pure gli scoiattoli!

Rémy: Aiuto! Non è che al prossimo tiro di freccia deciderà di mangiare anche i topi?
Non stavolta, tranquillo. Nei suoi giorni peggiori non credo che la cosa le farebbe troppo schifo, ma oggi, per l'incolumità dell'assistente, ci assicureremo che la nostra arciera abbia lo stomaco ben pieno offrendo a lei e a tutti voi il suo piatto preferito, dritto dritto dalle tavole dell'opulenta Capitol City. Apriamo il libro, anzi, trattandosi di un'intervista per la TV, facciamo partire direttamente il video su un maxischermo immaginario:
Cos'è che ti ha colpito di più da quando sei arrivata qui? ― Mi scervello per trovare qualcosa che mi abbia reso felice qui. Sii sincera, penso. Sii sincera.
Lo stufato di agnello ― mi esce.
[…]
Quello con le prugne secche? ― chiede Caesar. Annuisco. ― Oh, io ne mangio a secchiate.
(Suzanne Collins, Hunger Games)
Perdinci! Lo adorano addirittura in due! Direi di non esitare oltre, anche se i vegetariani nel nostro pubblico non saranno tanto felici.
Un avviso preliminare: questa volta, per farvi avere quanto di più vicino si trovasse a ciò che ha toccato il palato di Katniss, l'ho dovuto tradurre personalmente per la prima volta. Sapete a chi dare la colpa se la vostra impressione della cucina di Capitol City è men che eccezionale.

Stufato di agnello con prugne secche

Ingredienti
2 libbre e ½ di agnello disossato, in cubetti da 1 pollice e ½*
3 cucchiai di grasso per cotture ad alta temperatura (grasso di pancetta, lardo, ecc.)
½ cucchiaino di curcuma macinata
½ cucchiaino di cumino macinato
¼ di cucchiaino di pepe di cayenna
½ cucchiaino di cardamomo macinato
2 cucchiaini di sale kosher**
1 cipolla, tagliata a cubetti da 1 pollice
2 tazze di carote, approssimativamente 6, tagliate grossolanamente a dadini
3 spicchi d'aglio tritati
2 cucchiai di zenzero fresco tritato
la scorza di un limone
2 tazze di brodo di pollo
1 tazza di prugne secche (senza conservanti), tagliate a metà o in quarti
¼ di tazza di foglie di coriandolo tagliate di fresco e altre per la guarnizione

Procedura
  1. In una ciotola mettere 2 cucchiai di grasso, la curcuma, il cumino, il pepe di cayenna, il cardamomo e il sale. Mescolare bene finché la miscela diventa una pasta.
  2. Aggiungere l'agnello alla ciotola e rigirarlo per cospargerlo bene.
  3. Scaldare 1 cucchiaio di grasso in una grossa pentola dal fondo spesso a temperatura medio-alta. Aggiungere dell'agnello, e rosolare bene. Spostare su un piatto, e ripetere con l'agnello rimanente.
  4. Aggiungere la cipolla e le carote alla pentola e cuocere per 5 minuti mescolando per togliere i pezzetti d'agnello scuriti dal fondo.
  5. Aggiungere mescolando l'aglio e lo zenzero freschi e continuare a cuocere per altri 5 minuti.
  6. Rimettere l'agnello nella pentola e aggiungere mescolando la scorza di limone e il brodo di pollo.
  7. Portare a ebollizione, poi abbassare la temperatura, coprire, e cuocere a fuoco lento per 1 ora e ½ o 2, mescolando di tanto in tanto, finché l'agnello è tenero.
  8. Aggiungere le prugne secche tagliate in quarti per gli ultimi 30 minuti di cottura.
  9. Aggiungere mescolando il coriandolo fresco tagliato.
  10. Aggiustare di sale e pepe a piacere e guarnire con il coriandolo restante.

*Essendo misure anglosassoni non usate specificamente in cucina, basta un qualsiasi convertitore per ottenere il corrispondente in sistema metrico decimale. Ho preferito mantenere l'originale che riempire la ricetta di scomode virgole.
**Da quel che ho capito, è un tipo di sale a cristalli grossi che va particolarmente bene per attirare i liquidi e raccoglierli: il nome deriva dal fatto che si usi per salare la carne ed eliminarne il sangue secondo i dettami della religione ebraica.

Rémy: Però, quante spezie!
Ci hai fatto caso, eh? Sì, pare che i gusti di Capitol City diano molto spazio ai sapori forti, quasi da cucina indiana, direi... o romana? Col liceo classico alle spalle, se dovessi individuare una ragione per tutte queste spezie, più che in India andrei a guardare nell'antica Roma, che prediligeva a sua volta questo genere: personaggi che si chiamano Caesar, Coriolanus, Seneca e Plutarch e partecipano a banchetti così lunghi che per resistervi bisogna prendere degli emetici e continuare a mangiare a oltranza indosserebbero decisamente più una toga che un sari, non trovate?
Arrivederci alla prossima puntata!
Rémy: Ciao ciao!

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