Un assaggio di Capitol City
Ciao a tutti, e bentornati nella
cucina libresca di Rémy!
Un salutino?
Rémy:
Salve a tutto il nostro pubblico, e possa
la buona sorte essere sempre a vostro favore!
Acciderbolina, Rémy! Ti sei
preparato! Che sorpresa! Stai cercando di metterti in buona luce per
convincermi a proporre qualche ricetta francese?
Rémy: Mi hai scoperto...
Pazienza,
topolino mio, pazienza, prima o poi arriverà anche quella, promesso.
Per oggi, tuttavia, ci spostiamo in America, e non un'America
qualsiasi: quella trasformatasi nella nazione di Panem, nel ben
triste futuro immaginato da Suzanne Collins nella sua trilogia Hunger
Games.
Rémy: Dunque, in inglese non
sono proprio un genio, ma come nome non mi sembra che prometta tanto
bene per una rubrica di cucina...
Eh, purtroppo hai indovinato: la
traduzione è proprio “I giochi della fame”, e infatti di cibo se
ne vede pochino, e non tutto quel che i personaggi mangiano sarebbe
considerato normalmente commestibile. Pensa un po' che la
protagonista, Katniss, vende come animali da macello pure gli
scoiattoli!
Rémy: Aiuto! Non è che al
prossimo tiro di freccia deciderà di mangiare anche i topi?
Non stavolta, tranquillo. Nei
suoi giorni peggiori non credo che la cosa le farebbe troppo schifo,
ma oggi, per l'incolumità dell'assistente, ci assicureremo che la
nostra arciera abbia lo stomaco ben pieno offrendo a lei e a tutti
voi il suo piatto preferito, dritto dritto dalle tavole dell'opulenta
Capitol City. Apriamo il libro, anzi, trattandosi di un'intervista
per la TV, facciamo partire direttamente il video su un maxischermo
immaginario:
―
Cos'è
che ti ha colpito di più da quando sei arrivata qui? ―
Mi scervello per trovare qualcosa che mi abbia reso felice qui. Sii
sincera,
penso. Sii
sincera.
―
Lo
stufato di agnello ― mi esce.
[…]
―
Quello
con le prugne secche? ― chiede Caesar. Annuisco. ― Oh, io ne
mangio a secchiate.
(Suzanne
Collins, Hunger
Games)
Perdinci! Lo adorano addirittura
in due! Direi di non esitare oltre, anche se i vegetariani nel nostro
pubblico non saranno tanto felici.
Un avviso preliminare: questa
volta, per farvi avere quanto di più vicino si trovasse a ciò che
ha toccato il palato di Katniss, l'ho dovuto tradurre personalmente
per la prima volta. Sapete a chi dare la colpa se la vostra
impressione della cucina di Capitol City è men che eccezionale.
Stufato di agnello con prugne
secche
Ingredienti
2 libbre e ½ di
agnello disossato, in cubetti da 1 pollice e ½*
3 cucchiai di
grasso per cotture ad alta temperatura (grasso di pancetta, lardo,
ecc.)
½ cucchiaino di
curcuma macinata
½ cucchiaino di
cumino macinato
¼ di cucchiaino
di pepe di cayenna
½ cucchiaino di
cardamomo macinato
2 cucchiaini di
sale kosher**
1 cipolla,
tagliata a cubetti da 1 pollice
2 tazze di carote,
approssimativamente 6, tagliate grossolanamente a dadini
3 spicchi d'aglio
tritati
2 cucchiai di
zenzero fresco tritato
la scorza di un
limone
2 tazze di brodo
di pollo
1 tazza di prugne
secche (senza conservanti), tagliate a metà o in quarti
¼ di tazza di
foglie di coriandolo tagliate di fresco e altre per la guarnizione
Procedura
- In una ciotola mettere 2 cucchiai di grasso, la curcuma, il cumino, il pepe di cayenna, il cardamomo e il sale. Mescolare bene finché la miscela diventa una pasta.
- Aggiungere l'agnello alla ciotola e rigirarlo per cospargerlo bene.
- Scaldare 1 cucchiaio di grasso in una grossa pentola dal fondo spesso a temperatura medio-alta. Aggiungere ⅓ dell'agnello, e rosolare bene. Spostare su un piatto, e ripetere con l'agnello rimanente.
- Aggiungere la cipolla e le carote alla pentola e cuocere per 5 minuti mescolando per togliere i pezzetti d'agnello scuriti dal fondo.
- Aggiungere mescolando l'aglio e lo zenzero freschi e continuare a cuocere per altri 5 minuti.
- Rimettere l'agnello nella pentola e aggiungere mescolando la scorza di limone e il brodo di pollo.
- Portare a ebollizione, poi abbassare la temperatura, coprire, e cuocere a fuoco lento per 1 ora e ½ o 2, mescolando di tanto in tanto, finché l'agnello è tenero.
- Aggiungere le prugne secche tagliate in quarti per gli ultimi 30 minuti di cottura.
- Aggiungere mescolando il coriandolo fresco tagliato.
- Aggiustare di sale e pepe a piacere e guarnire con il coriandolo restante.
*Essendo misure anglosassoni non usate specificamente in cucina,
basta un qualsiasi convertitore per ottenere il corrispondente in
sistema metrico decimale. Ho preferito mantenere l'originale che
riempire la ricetta di scomode virgole.
**Da quel che ho capito, è un tipo di sale a cristalli grossi che va
particolarmente bene per attirare i liquidi e raccoglierli: il nome
deriva dal fatto che si usi per salare la carne ed eliminarne il
sangue secondo i dettami della religione ebraica.
Rémy: Però, quante spezie!
Ci hai fatto caso, eh? Sì, pare
che i gusti di Capitol City diano molto spazio ai sapori forti, quasi
da cucina indiana, direi... o romana? Col liceo classico alle spalle,
se dovessi individuare una ragione per tutte queste spezie, più che
in India andrei a guardare nell'antica Roma, che prediligeva a sua
volta questo genere: personaggi che si chiamano Caesar, Coriolanus,
Seneca e Plutarch e partecipano a banchetti così lunghi che per
resistervi bisogna prendere degli emetici e continuare a mangiare a
oltranza indosserebbero decisamente più una toga che un sari, non
trovate?
Arrivederci alla prossima
puntata!
Rémy: Ciao ciao!
Fonte
della ricetta originale:
http://paleospirit.com/2012/hunger-games-lamb-stew-with-dried-plums/
Nessun commento:
Posta un commento