giovedì 24 aprile 2014

Un diamante è per sempre...

... un amico a quattro zampe anche!

Un saluto a tutti i miei lettori. Oggi ci fermiamo un attimo e diamo spazio a un post un po' diverso dal solito.
Immaginate questo scenario: il vostro migliore amico va in vacanza in un posto meraviglioso. Per un po' sperate che riesca a estendere anche a voi l'invito, ma poi arriva la cattiva notizia: non si può, deve proprio andarci da solo. Pazienza, direte voi: non se lo potrà permettere, oppure la prenotazione ormai è fatta e non si scappa più. Sarete felici per lui, suppongo. Salutatelo e attendete con pazienza che ritorni dalla sua settimana a tutto relax.
A ben pensarci, è strano che non si sia mai fatto vivo, ma voi rispettate la sua privacy e non ve ne lamentate: se ha deciso di tenere il cellulare spento per riposarsi ancora di più, buon per lui, no?
Appena rimette piede in città gli mandate un messaggio: “Com'è andata? Raccontami tutto!”. Be', magari con qualche vocale in meno in mezzo alle parole, ma ci siamo capiti. Aspettate risposta, ma passa un'ora e quella non arriva. Poco male, non avrà sentito arrivare il vostro SMS, appena controllerà vi farà un bel riassunto di quelli da far salire l'invidia alle stelle, ne siete sicurissimi. Passano due ore, poi tre, e ancora niente. Arriva l'indomani e continua a ignorarvi. Pensate bene di provare a contattarlo su Facebook, nella speranza che magari segua le notifiche del social network con un po' più di assiduità, e scoprite con sconcerto che vi ha rimosso dagli amici.
Qui le cose cominciano a mettersi male. Gli avete forse fatto un torto prima che partisse? Eppure non ve ne ricordate proprio! Possibile che si sia dimenticato di voi durante la vacanza? Ma cosa diavolo si mangiava al suo villaggio turistico, i fiori di loto dell'Odissea?
Ma questa è una storia assurda, direte voi. Nessuna vacanza, per quanto formidabile, può cancellare il ricordo di un amico dalla mente di qualcuno. Ne siete proprio sicuri? Questa affermazione forse è vera se l'amico in questione cammina su due gambe, ma se invece di zampe ne ha quattro?
Cominciate a capire dove voglio arrivare, vero? Forse sono un po' fuori stagione, dato che gli appelli come questo di solito proliferano d'estate e siamo appena ad aprile, ma credo che, a parte cellulari e Facebook, un animale abbandonato provi qualcosa di molto simile. Ci vorrebbero fior di scienziati per esserne sicuri, ma ho il sospetto che un pensiero del genere possa aver attraversato la mente di tanti cani lasciati per la strada in favore di una settimana al mare: sarò stato cattivo? Sarà mica colpa mia se i miei umani non mi vogliono più?
Ora torniamo alla nostra scenetta immaginaria e correggiamo un po' il tiro: fingiamo che voi con questo amico ci viveste. Cosa succederebbe se, tornato dalla sua bella villeggiatura, vi cacciasse di casa e rimaneste senza un posto dove andare? Ecco, forse ora la situazione somiglia ancora di più a quella di un animale, vero? Forse trovereste qualcuno disposto ad aiutarvi, o forse no. Forse otterreste almeno un riparo temporaneo, o forse no. Forse riuscireste a recuperare abbastanza cibo da tirare avanti finché non trovate un altro supporto, o forse no. Questione di abilità, ma non ve la cavate un granché in situazioni estreme, il vostro ex amico vi aveva abituati troppo bene e di certo non gli era mai saltato in testa di iscrivervi a un corso di sopravvivenza. Allora dipende tutto dalla fortuna, ma diciamocelo, non è una situazione molto fortunata, la vostra, o sbaglio?
Lasciare un animale a se stesso dopo averlo tenuto tanto tempo in casa non è troppo diverso. Per quanto possano essere geneticamente simili, un cane non è un lupo e un gatto non è un leone. Passare da un giorno all'altro dall'avere pappa e cuccia garantite al dormire all'addiaccio mangiucchiando quel che c'è, per di più in un ambiente ostile dove potrebbero finire sotto un'auto o uccisi da un boccone avvelenato in qualsiasi momento, è quasi una condanna a morte.
E tutto questo per una vacanza al mare, o perché ve ne siete semplicemente stufati? Avrei voglia di riversare addosso a chi si comporta così tutti i peggiori insulti in tutte le lingue che mastico, ma non lo farò. Preferisco farvi notare un'altra cosa.
Se abbandonate un animale in favore di un periodo di pausa o di uno stile di vita che immaginate più tranquillo, mettete sì il quattrozampe in una situazione difficile, ma chi ci perde siete voi. Non sprecherò neanche tempo a spiegarvi per filo e per segno perché un'azione del genere sia moralmente deplorevole. Penso che mi convenga di più dirvi invece, punto per punto, perché sia irrimediabilmente stupida.
Poniamo il caso che l'animale in questione sia un cane. Sarete pure tornati contenti dalle Hawaii, ma avrete perso un efficace deterrente per ladri e malintenzionati assortiti, una scusa per fare una vita più attiva e un amico fedele che vi amava incondizionatamente, anche se chiaramente non ve lo meritavate. Complimenti. La prossima volta che subirete un furto, che i valori dei vostri esami medici soffriranno per la mancanza delle passeggiate, o anche solo che tornerete dal lavoro trovando una casa vuota che non risuona dell'abbaiare entusiasta di qualcuno che è genuinamente felice di vedervi, saprete a chi dare la colpa.
Poniamo il caso che sia un gatto, e qui, se mi conoscete, saprete che ho in mano qualche dato in più. Che prezzo avrete mai pagato per la vostra villeggiatura, se Micio ha la fama (poco meritata) di non affezionarsi quanto Fido? E qui, cari miei, sta l'assurdo. In vacanza si va per combattere lo stress, giusto? Se abbandonate un gatto per una settimana senza preoccupazioni, al vostro ritorno ne troverete ancora di più ad aspettarvi. Accarezzare un gatto è un antistress che nessuna pallina da schiacciare può battere, e se qualcuno per caso ha qualche problemino di pressione alta, sapevate che pare che le fusa l'abbassino? Altro che pet therapy, avete perso un tale dottore peloso che invece del collare avreste potuto mettergli il camice! E quanto all'affetto, provate a uscire per qualche ora e poi tornare a casa. Guardate negli occhi il vostro gatto mentre si struscia sulle vostre gambe – anzi, non fatelo, ché potrebbe prenderlo come un segnale di sfida – e provate a dire in tutta sincerità che non vi ama. Non penso che ci riuscirete.
Dopo aver compilato tutte le scartoffie e superato tutti i controlli per adottare un bambino, lo riportereste da dov'è venuto dopo qualche mese perché la vita con lui non è come l'immaginavate? No? Allora perché c'è ancora tanta gente che con gli animali lo fa? Certe decisioni, quando si prendono, si devono prendere considerando che influenzeranno tutta la vostra vita futura. Bisogna fare attenzione quando ci si risolve ad adottare un cucciolo d'uomo, quindi perché non uno di cane? Bisogna pensarci bene prima di farsi un tatuaggio permanente che vi costerà dolore e soldi, o prima di scegliere la scuola che determinerà tutto il vostro percorso successivo, quindi perché non dedicare la stessa cura a un gatto?
I cani più longevi toccano in media un'età compresa tra i quindici e i diciotto anni, i gatti tra i tredici e i quindici, per non parlare poi di quei casi di Matusalemme pelosi che raggiungono e superano i venti e magari sono ancora abbastanza arzilli. Non è un'intera vita umana, si spera, ma non è nemmeno poco.
Accogliendo in casa un animale dovreste, in teoria, esservi scelti un compagno che sarà al vostro fianco per un bel pezzo. Se pensate che l'abbandono sia un'opzione praticabile o, peggio, se già calcolate che prima o poi avverrà, ho un consiglio per voi. Prendete il cane in quest'ultima foto. Se non lo strapazzate troppo durerà ancora più di uno vivo, non sporcherà, non farà rumore, non vi costringerà a portarlo fuori e soprattutto potrete prenderlo e lasciarlo quando vi pare e piace.
Spero che mi perdonerete se oggi mi sono messa a fare la predica dal pulpito, ma è un tema che mi tocca molto. Pertanto, lasciatemi chiudere il post con un annuncio: può darsi che presto vedrete cambiare magicamente il layout di questo blog per far spazio all'angolo Annunci a quattro zampe, dove tenterò, nel mio piccolo, di diffondere le storie di qualche animale in difficoltà. Se invece interverranno troppe difficoltà tecniche, l'angolo non ci sarà, ma potreste comunque riscontrare un ulteriore rallentamento nell'attività della Biblioteca. Se così sarà, non preoccupatevi, non ho smesso di scrivere: ho solo cambiato un po' campo, mettendo la mia tastiera e parte del mio tempo al servizio dei quattrozampe sfortunati. Mancandomi gli altri mezzi per aiutare, ho deciso di inaugurare una modesta attività di stesura di annunci per adozioni. Se siete, o conoscete, volontari in qualche canile, e avete bisogno di qualcuno che si diverta con le parole per dar voce a chi non ce l'ha, sapete chi chiamare.

1 commento:

  1. Complimentissimi (lo so, non si dice) per questo post, condivido ogni sillaba. Su Facebook ho il "mi piace" a molte associazioni "a quattro zampe". Io e mia madre ci siamo sempre prodigate per aiutare nel nostro piccolo canili e gattili in difficoltà, con donazioni e regali vari (in genere cibo, cucce, trasportini e coperte in più). Sebbene mi sia sempre considerata amante degli animali, mi sono accorta di essere diventata più sensibile, attenta e aggiornata da quando abbiamo una gatta da cui non ci separeremmo per nulla al mondo. Il modo in cui dimostra affetto è indescrivibile ♥
    Con queste premesse non posso che reputare la tua iniziativa davvero lodevole e mi auguro ci siano presto degli aggiornamenti! ^^

    RispondiElimina