venerdì 4 aprile 2014

Le parole di Piermario

Sesta puntata

Salve a tutti, e bentornati nel nostro spazio sulle parole da salvare!
Sapete tutti cosa vuol dire, vero? Dite ciao a Piermario, il Panda del Vocabolario!

Pier: Geronimo!
Come, scusa?
Pier: Ho detto che oggi voglio essere chiamato Geronimo, il Panda del Sinonimo! Il mio secondo nome!
Questa, poi... Che è successo, Geronimo, hai scoperto che piace di più alla tua ragazza?
Pier: No, mi va e basta.
Ehm, okay, lo terrò a mente. Pronto con la busta?
Pier: Pronto! Via al conteggio!
Tre... due... uno... apri la busta!

Pier: La parola di oggi è... “cocciuto”!
Proprio come te con questa storia del nome!
Pier: Ehm... e va bene, avevo dato una sbirciatina in anticipo, chiamami come ti pare, facevo finta.
Ma guarda un po' questo furbastro! Ti eri preparato la battuta senza dirmi niente! Regia, ha complottato con voi alle mie spalle? Quasi quasi mi passa la voglia di chiedervi l'aiutino...
Pier: No, dai, che puntata è senza?
Va bene, va bene... Cosa ci proponete quest'oggi?

Pier: Ma guardalo, poveretto... Tira e tira e quello niente, non si smuove di un millimetro!
Praticamente l'incarnazione della nostra parola, dunque. Vediamo un po' che ci dice l'immortale Zingarelli 2008:

cocciuto agg.; anche s.m. Che (o Chi) si ostina nell'agire, pensare, esprimersi a modo suo, senza tener conto di critiche e di consigli. sin. Caparbio, ostinato, pervicace, testardo.

Un po' come il mulo della vignetta sopra (d'altronde asini, muli e similari sono i primi animali che vengono in mente quando vogliamo un paragone efficace per una persona che si ostina a far di testa propria, no?), oppure, volendo, come il nostro panda...
Pier: Ehi! Ma se facevo finta!
E lo facevi fin troppo bene!
Pier: Sono o non sono un attore?
In effetti se hai superato l'audizione un motivo ci sarà... Bene, allora metti le tue doti da re del palcoscenico al servizio della prossima parte della puntata e indossa i tuoi soliti panni da Sherlock: si va a scoprire l'origine della protagonista di oggi!
Pier: Subito!
Eccellente. Vediamo che sorprese ci riserverà la storia della nostra parola.

cocciuto da coccia in senso di testa.*

Pier: Ma come, non c'entra il latino, stavolta? Mi ci stavo abituando...
C'entra, c'entra, ma un po' più alla lontana: riaprendo il fido Zingarelli infatti scopriamo che la parola “coccia” di significati ne ha tantissimi, molti dei quali impossibili da conoscere se non si è pratici di campi ben precisi, dalla scherma al teatro, ma tutti più o meno riconducibili a un oggetto che abbia all'incirca la forma di una conchiglia, perché deriva, attraverso una quantità di passaggi, da cŏchleam, ossia “chiocciola”. E siccome anche la testa è tondeggiante come certe conchiglie e soprattutto dura, ecco che uno dei sensi possibili, soprattutto nelle parlate centro-meridionali, è proprio “testa”.
Pier: Ed ecco che rispunta il solito latino...
Eh, già. Difficile non trovarlo, è coinvolto dappertutto. Giocando ancora a fare Holmes, potremmo dire che il signor latino è un po' il nostro professor Moriarty: si arriva sempre a lui prima o poi.
Pier: Però non è proprio un nemico, è solo onnipresente come il prezzemolo!
Oh, credimi, ho conosciuto persone per cui il latino era un nemico eccome... Sono contenta che non lo sia diventato per te!
Pier: Pensa un po' che io mi aspettavo tutta un'altra cosa, sai?
Ah, sì? E cosa?
Pier: Be', ecco, Anna mi ha raccontato che è stata a Roma e che là, quando qualcuno si comporta come dice la nostra parola, gli si risponde: «Sei de coccio!». Quindi pensavo che c'entrasse qualcosa il materiale, altro che le conchiglie.
E bravo Pier! Sai che non è una brutta ipotesi neanche la tua? Un vaso di coccio, se viene colpito, fa un suono sordo, un po' come la testa dura della personcina cocciuta in questione!
Pier: Però è fragile, va in frantumi come niente...
In compenso, però, è quasi impossibile da distruggere completamente. Hai presente i vasi antichi, quelli esposti nei musei e tutti pieni di crepe? Sono fatti così perché, con tanta pazienza, le scritte e le figure che vi sono dipinte sopra si possono quasi sempre ricomporre. L'unico modo per farle andare perdute sarebbe di polverizzarli del tutto, non basta farli a pezzetti. Se non sono cocciuti loro, che dopo secoli e secoli si fanno ancora vedere nonostante tutto quel che è successo...
Pier: Questo sì che è un bel genere di cocciutaggine!
Parole sante! Che ne dici di scoprirne un altro ancora?
Pier: E come?
Con l'esempio di oggi! Eccolo qui:

I fatti sono cocciuti, la morte il più cocciuto dei fatti.
Gesualdo Bufalino, Il malpensante. Lunario dell'anno che fu**

Pier: Che frase strana... Pensavo che “cocciute” potessero essere solo le persone!
E invece no, non proprio. Il nostro autore di oggi, che forse qualcuno non conoscerà...
Pier: Eh, già, non è proprio un mostro sacro come i soliti, vero?
No, però non è neppure l'ultimo arrivato, sia ben chiaro! Dicevamo: suppongo che intenda dire che certi fatti non si può proprio evitare che avvengano e certi altri, anche se magari si potevano scansare prendendo qualche decisione diversa, una volta accaduti purtroppo non si cancellano più. È triste, ma ha proprio ragione, e giocando con le parole possiamo anche dire che un fatto che si ostini a rimanere lì, con le sue conseguenze pesanti, sia un po' cocciuto. Il dizionario non sarebbe tanto d'accordo, forse, ma il bello di una lingua sta anche lì: prima s'imparano le regole, poi s'impara anche a infrangerle. Un conto è fare un erroraccio di grammatica, un altro è prendere una parola e piegarne il senso come fa più comodo! Magari non vi capiranno al volo, ma si può sempre tentare. È divertente!
Pier: Chissà cosa direbbe Anna se ci provassi io...
Raccontamelo, se ti capita, mi raccomando.
Ebbene, amici, vi ricorderete di dare del “cocciuto” a quello là che proprio non vuole sentire ragioni? Tutti ne abbiamo uno! Arrivederci alla prossima parola!
Pier: Ciao ciao!

2 commenti:

  1. Ciao! Ho trovato il tuo blog tramite la ricerca per interessi (non sapevo neanche si potesse fare) e ti faccio i miei complimenti! Adoro questa rubrica *_* E quanti spunti in generale.
    Vola dritto nei preferiti, ne vale decisamente la pena! A presto ;)

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    1. Ti ringrazio tantissimo! :-) Per me è un grande onore sentirmi dire cose del genere. Se apprezzi, aiutami a spargere la voce!

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